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sezione: scuola, università, ricerca
 
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Palla, tamburello e moschetto… Giochi e giocattoli durante il fascismo Maria Pia Musso storia/edu 04/05/2001
La forza del gioco sta nella sua poliedricità, nella possibilità di essere, in ultima istanza, libero da condizionamenti esterni (politica, epoca…). Così, durante il fascismo, accanto alla “linea ufficiale” del gioco, teorizzato dai pedagogisti e imposto nelle Organizzazioni Giovanili (negli stadi, nelle scuole ecc.) c’è la “linea ufficiosa” che si nutre della tradizione, delle credenze, del folklore e che vive nelle strade. I giochi ginnico-sportivi, il calcio, il ruba bandiera, la caccia al due e al tre, la palla a tamburello, il gioco della guerra ed altri, con le loro regole, sono descritti in questo articolo. Tra i giocattoli: la pistola centocolpi e il fucile “Modello 91”, messo in produzione dall’opera Nazionale Balilla per i giovani.
 

 

 

 

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